lunedì 21 luglio 2008

I “quartieri settecenteschi” fulcro dell’ipotesi di Zona Franca Urbana a Foggia

L’impulso è arrivato dall’assessore all’Urbanistica del Comune di Foggia, Michele Salatto, proprio sulla scorta del programma che sta studiando sui cosiddetti “quartieri settecenteschi” del capoliogo. Oggi l’Amministrazione comunale di Foggia ha trasmesso, alla Regione Puglia, il dossier relativo alla proposta di Zona Franca Urbana per l’accesso ai finanziamenti del Fondo istituto con la Finanziaria 2007 e modificato con la Finanziaria 2008.

La proposta foggiana si concentra su un’area dove risiedono 12.443 abitanti, pari al 12,47% della popolazione complessiva del capoluogo, con un tasso di disoccupazione pari al 24,31%.
Il perimetro della ZFU foggiana è delimitato da Via Calvario, Viale Dauno, Via San Severo, Piazza Sant’Eligio, Via Sant’Eligio, Via della Repubblica, Via Diomede, Corso Benedetto Cairoli, Via San Lorenzo, Via Giovanni Urbano, Via Giacomo Matteotti, Via Enrico Pestalozzi, Vico Fauno, Via Ferrante Aporti, Via Marchese De Rosa, Via B. M. Frascolla, Piazza San Pasquale, Via Francesco Crispi, Largo Madonnina, Via Vincenzo Capozzi, Via Vittime Civili, Via Ruggiero Bonghi, Via Alessandro Manzoni, Piazza San Guglielmo e Pellegrino, Via Attilio Muscio, Via Pasquale Fuiani e Via Sant’Antonio.


L’Indice del Disagio Socioeconomico, che è uno dei criteri per fondare la proposta di ZFU, fotografa, nell’area prescelta, un tasso di disoccupazione pari a 24,31%, rispetto al dato nazionale pari all’11,58%; un tasso di occupazione pari al 32,5%, rispetto al dato nazionale del 42,94%; un tasso di concentrazione giovanile (fino a 24 anni) pari a 33,13%, rispetto al dato nazionale del 25,42%; un tasso di scolarizzazione (6 anni di età con almeno un diploma di scuola secondaria) pari a 21,58%, rispetto al dato nazionale del 33,36%.

Cosa si propone l’Amministrazione, laddove fosse possibile integrare le azioni già in atto anche con i contributi nazionali previsti per le ZFU?
«Determinare un meccanismo di intervento –si legge nella proposta trasmessa alla Regione Puglia- costituito non da singoli episodi progettuali, bensì da una strategia complessiva che incida sul “Sistema Complesso Urbano” attraverso una rete di interventi» che si articolano lungo tre direttrici. La prima è l’incentivo a localizzare nuove iniziative nell’area, specie nei servizi alle persone e alle imprese, creando le condizioni economiche, amministrative e sociali adatte allo sviluppo imprenditoriale e al miglioramento della qualità della vita.
La seconda è la riqualificazione del centro urbano e delle aree che presentano fattori di maggiore degrado e disagio, migliorando la qualità della vita in particolare nel centro storico, incrementandone le dotazioni infrastrutturali ed i servizi, promovendo l’integrazione sociale e la lotta alla marginalità, con particolare attenzione ai soggetti considerati più deboli nonché favorire lo sviluppo di nuove forme di vita associata in grado di favorire processi di integrazione, coesione e recupero della fiducia sociale.
La terza è la soddisfazione dei bisogni sociali di base (tempo libero, aggregazione socioculturale, cura della persona, sostegno alle famiglie) attraverso la crescita del sistema infrastrutturale e l’offerta di servizi sociali per le persone e le comunità, e lo sviluppo dell’economia sociale.

Il fatto che, nell’area della ZFU proposta, l’Amministrazione stia già lavorando intorno a un Progetto di Rigenerazione Urbana sui cosiddetti “Quartieri Settecenteschi”, e che, in zone immediatamente a ridosso, si siano attivati in passato interventi di incentivazione economica con il Programma “Urban” e con specifiche misure sugli aiuti alle imprese del POR Puglia 2000–2006, rafforza l’idea di non lanciare una sperimentazione da zero ma ipotizzando di dare valore a programmi e risorse pubbliche che già si erano concentrare nel centro urbano del capoluogo.

Nelle Zone Franche Urbane è prevista la concentrazione di programmi di defiscalizzazione per la creazione di piccole e micro imprese. L’iter nazionale ha subito un’accelerazione a partire dalla delibera CIPE 5/2008 del 6 giugno scorso e da una circolare attuativa del 26 giugno successivo diffusa dal Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e di Coesione del Ministero dello Sviluppo Economico. Dal canto suo, la Regione Puglia, con un avviso pubblicato giovedì 17 luglio scorso, aveva fissato a lunedì 21 luglio il termine per la presentazione delle proposte.
Il “dossier” foggiano ZFU, a prescindere dalle incertezze che ancora ne contrassegnavano l’iter a livello nazionale e regionale, era stato tuttavia istruito dal Laboratorio di Pianificazione Strategica del Comune di Foggia. Su quella base, è stato possibile formalizzare in tempi brevi la proposta foggiana coinvolgendo tre Servizi dell’Amministrazione comunale: Pianificazione, Governance e Programmazione Integrata; Patrimonio; Bilancio e Servizi Integrati.

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