venerdì 8 gennaio 2010

"Giù la testa" per 23 giorni

Esiste un luogo sospeso tra passato e presente, luci ed ombre, memoria ed oblio. Un’ eco lontana di passi, grida e mura disfatte che rimbalza da superfici sotterranee, nel silenzio umido e ovattato di cavità ancestrali. Una sottile linea orizzontale che divide la città luccicante e rumorosa dalla città buia e sommersa. L’una avvolta dentro l’altra, come un’enorme Matrioska che racchiude in sé le metamorfosi stratificate nel tempo.
La storia delle nostre radici affonda verticalmente nella terra, cammina sotto i nostri piedi, facendosi strada tra grotte e passaggi segreti, in cerca di una fessura che le dia luce e voce. Dare visibilità alla “città profonda” è quanto auspicato dalla II Edizione di “Giù la testa. Foggia Sotterranea” intitolata “La loquacità dei silenzi” - rassegna d’arte, storia e archeologia del sottosuolo - promossa da Sit Consulting e Girotondo Pugliese, patrocinata da Comune di Foggia, Provincia di Foggia e Regione Puglia, con la partnership di Comune e Pro loco di Bovino.
La manifestazione ha inteso rivitalizzare gli ipogei urbani “per dare un nuovo impulso alla politica culturale, mettendo a disposizione contenitori suggestivi, capaci di ospitare un festival con una duplice anima, artistica e scientifica”, come ha sottolineato l’ideatrice del progetto Ester Fracasso. Dal 18 Dicembre 2009 al 09 Gennaio 2010, negli ambienti sotterranei di Santa Chiara, è stato possibile visitare la mostra multimediale sul tema degli ipogei urbani, allestita da Francisco Cabanzo sotto la Direzione artistica di Liliana Fracasso e realizzata con la collaborazione di Italia Nostra, del Foto Cine Club e della Cooperativa Sociale Scurpiddu. Quest’ultima si è occupata della comunicazione sociale con gli abitanti delle grotte, coinvolgendo direttamente i cittadini nel progetto di valorizzazione del patrimonio culturale della città di Foggia.
La mostra ha illustrato i suggestivi scenari del sottosuolo foggiano, attraverso materiale fotografico e video (video maker Sergio Grillo), ripercorrendo visivamente le origini della città, dall’ antico pantano alle grotte tutt’oggi abitate.
Secondo Francisco Cabanzo essa “ ripercorre l’idea della città su e della città giù, come metafora dell’anima umana. Pensiamo ad una città che è stata vittima, tante volte, di tragedie, saccheggi, terremoti, avvenimenti che l’hanno violentata, deturpata, devastata a tal punto che i suoi abitanti si sentono stranieri. Invece la grande sorpresa è stata quella di scoprire che i foggiani sono molto legati alla città sotterranea” .
I proprietari/affittuari delle grotte comprese tra il Centro storico ed i Quartieri Settecenteschi di Foggia, infatti, si sono mostrati molto disponibili con gli operatori della Cooperativa Scurpiddu rispetto all’iniziativa, accettando ben volentieri di immortalare l’intimità delle loro “abitazioni sotterranee” nonché di raccontare, dinanzi al grande occhio fisso della telecamera, aneddoti connessi agli ipogei, anch’essi sotterrati da fitti strati di tempo. Testimonianze preziose che documentano le trasformazioni storiche delle grotte, un tempo stalle o riparo dai bombardamenti durante le guerre, oggi adibite a residenze o botteghe abitate da qualche attempato, nostalgico, artigiano. Perché Foggia, si sa, ha un’anima antica, soffocata, che merita respiro. La città invisibile e silente oscilla sul filo della storia, in equilibrio precario, tra manualità e serialità, tra vecchio e nuovo, tra tradizione e modernità. Gli anziani maestri dell’arte manuale si collocano al centro di un dualismo armonico in cui passato e futuro si incontrano, intrecciandosi. Le storiche botteghe artigiane, opportunamente tutelate e valorizzate, inserite in progetti più vasti di rigenerazione urbana, potrebbero divenire luoghi di incontro e di formazione per le nuove generazioni oltre che opportunità di sviluppo economico, culturale e turistico.
Prima che il filo si spezzi, occorre ripartire da qui, dal basso più basso che c’è, dalla profondità del tempo e dello spazio, dalla voce di chi è custode pregiato di una cultura e di un sapere antico, in estinzione. Ma la storia non muore se raccontata e fatta rivivere attraverso manifestazioni culturali come questa. Se c’è ancora chi, con la testa in giù, scava e si domanda, in silenzio - ”Quale linea separa il dentro dal fuori, il sotto dal sopra?” - .
Anna la CeciliaCooperativa Sociale Scurpiddu

sabato 4 aprile 2009

La Gazzetta del Mezzogiorno fa il punto sul programma di rigenerazione


Da: “La Gazzetta del Mezzogiorno”, sabato 4 aprile 2009 – “La Gazzetta di Capitanata”, pag. IX
Borghi settecenteschi cambieranno così
L’assessore Salatto: «Ci ispira il modello parigino dei passages. Riqualificazione attraverso la nascita di negozi e laboratori d’arte»


Quando il Consiglio comunale di Foggia tornerà a riunirsi per affrontare i programmi di rigenerazione urbana, si troverà sul tavolo una prima ipotesi pilota che riguarda i Quartieri settecenteschi. Michele Salatto, assessore comunale all’urbanistica è riuscito a completare il principale impegno che aveva assunto con se stesso quando, giusto due anni fa, accettò di entrare in Giunta: portare avanti un’ipotesi realizzabile per trasformare un’area di degrado sociale e fisico nel cuore di una nuova idea di abitare e vivere il centro urbano.
LA MISSION -Ha affidato ad Arturo Cucciolla, testa d’uovo del Politecnico di Bari che è riuscito nell’impresa storica di riqualificare Bari Vecchia, la patria di Antonio Cassano, uno studio di fattibilità completo sui cosiddetti quartieri settecenteschi foggiani. E Cucciolla ha accettato l’incarico spinto dalla passione e dal coinvolgimento professionale con i segni principali della storia degli insediamenti abitativi foggiani: dalle antiche vie dei tratturi all’architettura fascista di Segezia.
INPUT -Salatto gli ha dato indirizzi precisi solo su tre aspetti: salvaguardare e riqualificare il più possibile quello che c’è, creare le opportunità per una nuova vitalità nel centro foggiano, mantenere inalterate le volumetrie. Lo studio di fattibilità sui nuovi quartieri settecenteschi è allegato come proposta pilota nel documento programmatico per la rigenerazione urbana che il consiglio comunale sarà chiamato ad adottare, nell’ambito dei “Programmi integrati di rigenerazione urbana” previsti dalla Legge regionale 29 luglio 2008 n. 21.
L’ANALISI -Come tutti gli studi di fattibilità, l’analisi illustra problemi e opportunità dell’intervento. I problemi sono conosciuti da anni: riguardano essenzialmente la necessità di rilocalizzare le residenze attuali. Nei questionari distribuiti l’anno scorso capillarmente, con la collaborazione del Gruppo di azione e animazione sociale, la metà dei residenti si è detta disposta a trasferirsi anche in altre zone della città. Ma un’altra metà è legata a quei luoghi, che vorrebbe tuttavia abitabili e vivibili. Inevitabile far leva sulle opportunità per risolvere i problemi: non esiste un portafogli pubblico tanto cospicuo da reggere una trasformazione urbana così imponente. «Le opportunità –spiega Michele Salatto- stanno, secondo me, tutte nella possibilità di riportare in quell’area piccoli negozi e artigiani che, oggi, sono alle prese con la sfida epocale di reinventarsi una relazione amichevole, familiare e attrattiva per i residenti e non».
L’ASSESSORE -Di qui l’idea di far diventare i quartieri settecenteschi una metafora del cambiamento del centro urbano di Foggia, agendo «dietro le quinte», come le definì l’ex arcivescovo di Foggia, Domenico D’Ambrosio, rimesse a nuovo col programma comunitario Urban. «Quei quartieri possono diventare il cuore pulsante di attività commerciali e artigianali –ribadisce l’assessore-architetto-, possiamo sostenere le categorie produttive storiche della città nella competizione di qualità con i giganti dei cosiddetti “non luoghi” urbani, che sono i centri commerciali. Il modello che propongo sono i “passages” parigini, dove si collochino negozi, artigiani e laboratori d’arte».
I successivi passaggi sono tutti da costruire assieme alla città. L’assessore ha già alle spalle un percorso poco strombazzato con la propaganda, ma che ha preferito entrare nelle case dei residenti. Lo ha fatto con i ragazzi del Gaas, con un blog, con una serie di incontri pubblici organizzati nella seconda Circoscrizione “Cattedrale”: «Volevo partire dai residenti che, finora, erano sempre stati tenuti a margine di ogni proposta di riqualificazione», spiega Michele Salatto.
CONCERTAZIONE -«Ma adesso è necessario coinvolgere le categorie produttive e sarà molto importante che, assieme agli imprenditori edili, alla strategia di intervento cooperino Confcommercio, Confartigianato, Confesercenti, CNA: la vita dei quartieri non è fatta solo di case».
L’assessore chiarisce anche perché, questo intervento, sia un paradigma di una filosofia nuova da far sbarcare a Foggia: «Quando, due settimane fa, ho criticato le ipotesi del Governo nazionale legate al cosiddetto Piano casa, mi riferivo al fatto che non bisogna, per rispondere alla crisi, perdere di vista che le città hanno anzitutto bisogno di ritrovare nuovi equilibri tra residenza e servizi: lo abbiamo stabilito noi europei nella «Strategia di Lisbona», che accompagna le scelte dei governi pubblici di ogni livello».Perciò esiste un filo rosso che lega alcune delle scelte principali che Foggia sta elaborando: «Il progetto di treno-tram –conclude l’assessore all’Urbanistica- si integra con la rigenerazione del centro cittadino, la variante organica per le aree produttive fa ordine su quello che serve avere vicino casa, quello che si deve insediare in aree tecnologicamente e ecologicamente attrezzate e quello che si deve collocare nelle grandi aree di sviluppo industriale».
Dal piano strategico “Capitanata 2020” al Piano urbanistico generale, un capo del filo sta in mano all’amministrazione comunale. L’altro serve a tessere la trama degli interessi sociali ed economici della città. Dallo studio di fattibilità si passerà a un concorso internazionale di progettazione sui nuovi quartieri settecenteschi. Quindi a stabilire i rapporti tra pubblico, privato economico e residenti, prima di far partire le procedure di evidenza pubblica per l’apertura del più grande cantiere affacciato sulla nuova Foggia.

lunedì 16 febbraio 2009

Rigenerazione urbana, prima tappa del percorso di ascolto a Palazzo di Città

Agire sulla riqualificazione del centro storico e sulle aree dimesse, con un occhio particolare ai cosiddetti quartieri settecenteschi e all’area degli ex mulini di Via Manfredonia. Sono le due priorità emerse nel corso del primo incontro, svoltosi questa mattina a Palazzo di Città, con alcune associazioni sui temi della Rigenerazione Urbana.

All’incontro erano presenti gli assessori all’Urbanistica Michele Salatto e all’Ambiente Raffaele Capocchiano, il dirigente coordinatore dell’Area tecnica Francesco Paolo Affatato, l’architetto Michele Sgobba progettista del PIRP “Croci-Candelaro”, la Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Foggia, la Confederazione Nazionale degli Artigiani, l’Ordine degli Architetti, l’Ordine degli Ingegneri, il Fondo per l’Ambiente Italiano, la Fondazione Banca del Monte, il Con.Art. e le associazioni Amici del Museo, Verdi Ambiente e Società, G.A.A.S e la cooperativa sociale Scurpiddu.

Quella di stamattina è stata la prima tappa del percorso di ascolto per la realizzazione dei Programmi integrati di rigenerazione urbana istituiti dalla Legge regionale 29 luglio 2008, n.21, che richiede sia predisposto un Documento Programmatico per la Rigenerazione Urbana da proporre al Consiglio comunale per la sua adozione.
L’Amministrazione comunale di Foggia, con delibera di Giunta del 22 gennaio scorso, ha adottato la Carta della Rigenerazione Urbana fissando un decalogo della qualità urbana, urbanistica, architettonica, dello spazio pubblico, sociale, economica, ambientale, energetica, culturale e paesaggistica.

venerdì 30 gennaio 2009

Foggia si dota di una Carta della Rigenerazione Urbana

La Giunta comunale di Foggia ha adottato, su proposta dell’assessore all’Urbanistica, Michele Salatto, la Carta della Rigenerazione Urbana e il relativo percorso che dà inizio alle procedure per la realizzazione di Programmi integrati di rigenerazione urbana istituiti dalla Legge regionale 29 luglio 2008, n.21.
«La nostra politica urbanistica si concentra adesso sulle zone del centro di Foggia –dichiara l’assessore Michele Salatto-, avendo come obiettivo il risanamento, il recupero e la dotazione di servizi di qualità in zone come i Quartieri Settecenteschi, via Pietro Scrocco, via Fuiani o Largo degli Scopari».

La legge regionale n. 21 chiede sia predisposto un Documento Programmatico per la Rigenerazione Urbana da proporre al Consiglio comunale per la sua adozione. «Non si tratta solo di redigere un documento di principi –spiega l’assessore all’Urbanistica- ma di incitare tutta la città e l’Amministrazione a ragionare sui luoghi del centro urbano, attivando un percorso di partecipazione civica e di coinvolgimento di altri enti e forze sociali, economiche e culturali nell’elaborazione e attuazione dei programmi».
La Carta della Rigenerazione, infatti, fissa un decalogo della qualità: urbana, urbanistica, architettonica, dello spazio pubblico, sociale, economica, ambientale, energetica, culturale e paesaggistica. «Tutti elementi attorno ai quali vogliamo sollecitare una discussione ampia –conclude Michele Salatto- che sappia fare tesoro dei fermenti che testimoniano il legame identitario con i luoghi che noi foggiani abitiamo: penso allo straordinario intreccio tra riqualificazione urbana e azioni sociali che già abbiamo potuto saggiare per l’obiettivo Nuovi Quartieri Settecenteschi, ma anche alle attività di sensibilizzazione che l’associazione Auser ha proposto all’attenzione dell’Amministrazione su via Pietro Scrocco».

Nella Carta della Rigenerazione, adottata dalla Giunta nella riunione di lunedì 22 gennaio scorso, si precisano anche gli attori e gli strumenti del percorso. Primattore è il pubblico che interagisce con il privato economico e il privato collettivo attraverso politiche pubbliche, partnership pubblico-privato, attività di valutazione, informazione e partecipazione.
I presupposti sono tre: che il governo della riorganizzazione territoriale sia esercitato dalle istituzioni in modo sempre più aperto al contributo di tutti gli attori; che la trasformazione sia in grado di raggiungere maggiore coesione sociale ed economica; che il giudizio sulla qualità di ogni singolo intervento comprenda la sua capacità di integrazione fisica, sociale ed economica con il contesto urbano e che sia duraturo nel tempo.

L’orizzonte delle risorse è quello del ciclo di programmazione 2007-2013, nel cui ambito la Regione Puglia ha previsto strumenti di sostegno ai programmi integrati di rigenerazione, definendo uno specifico asse prioritario.
Al termine della fase di concertazione sociale ed economica, affidata al coordinamento dell’assessore all’Urbanistica, la proposta operativa dovrà approdare all’attenzione della Giunta e quindi del Consiglio comunale. L’Urbanistica si assume l’impegno di coinvolgere e coordinare tutti gli altri Assessorati, confermando la buona prassi già sperimentata con i PIRP. Responsabile unico del procedimento attivato è il dirigente coordinatore dell’area tecnica, Francesco Paolo Affatato.

QUI IL DOCUMENTO

sabato 3 gennaio 2009

Identikit statistico dei residenti nei Quartieri Settecenteschi

L’ETÀ DEI RESIDENTI
Popolazione residente totale: 1195
Popolazione residente - Maschi: 590
Popolazione residente - Femmine: 605
Popolazione residente - età < 5 anni: 112
Popolazione residente - età 5 - 9 anni: 69
Popolazione residente - età 10 - 14 anni: 79
Popolazione residente - età 15 - 19 anni: 68
Popolazione residente - età 20 - 24 anni: 105
Popolazione residente - età 25 - 29 anni: 124
Popolazione residente - età 30 - 34 anni: 89
Popolazione residente - età 35 - 39 anni: 110
Popolazione residente - età 40 - 44 anni: 83
Popolazione residente - età 45 - 49 anni: 68
Popolazione residente - età 50 - 54 anni: 44
Popolazione residente - età 55 - 59 anni: 40
Popolazione residente - età 60 - 64 anni: 39
Popolazione residente - età 65 - 69 anni: 43
Popolazione residente - età 70 - 74 anni: 42
Popolazione residente - età > 74 anni: 80
Popolazione residente totale da 6 anni e più: 1065


FAMIGLIE E STRANIERI RESIDENTI
Famiglie residenti totale: 425
Famiglie residenti totale componenti: 1195
Famiglie residenti 1 componente: 100
Famiglie residenti 2 componenti: 85
Famiglie residenti 3 componenti: 92
Famiglie residenti 4 componenti: 100
Famiglie residenti 5 componenti: 41
Famiglie residenti 6 e oltre componenti: 7
Componenti delle famiglie residenti di 6 e oltre componenti: 44
Stranieri residenti in Italia - Europa: 1
Stranieri residenti in Italia - Africa: 7
Stranieri residenti in Italia - America: 0
Stranieri in Italia - Asia: 1
Stranieri in Italia - Oceania: 0
Apolidi residenti in Italia: 0
Stranieri residenti in Italia - Totale: 9


L’ISTRUZIONE DEI RESIDENTI
Popolazione residente 6 anni e più - laurea+diplomi: 22
Popolazione residente 6 anni e più - diploma scuola secondaria superiore: 133
Popolazione residente 6 anni e più - media inferiore: 423
Popolazione residente 6 anni e più - licenza elementare: 320
Popolazione residente 6 anni e più - alfabeti: 129
Popolazione residente 6 anni e più - analfabeti: 38
Popolazione residente maschi da 6 anni in poi: 530
Popolazione residente maschi 6 anni e più con laurea+diplomi universitari+ diplomi terziari: 9
Popolazione residente maschi 6 anni e più con diploma di scuola secondaria superiore: 67
Popolazione residente maschi 6 anni e più con media inferiore: 233


IL LAVORO DEI RESIDENTI
Popolazione residente totale di 15 anni e più appartenente alle forze di lavoro totale: 386
totale di 15 anni e più occupata (FL): 290
totale di 15 anni e più disoccupata in cerca nuova occupazione: 51
maschi di 15 anni e più appartenente alle forze di lavoro: 285
maschi di 15 anni e più occupata (FL): 226
maschi di 15 anni e più disoccupata in cerca nuova occupazione: 28
Imprenditori e liberi professionisti: 3
Lavoratori in proprio: 40
Coadiuvanti: 1
Lavoratori dipendenti: 243
Imprenditori e liberi professionisti - Maschi: 3
Lavoratori in proprio - Maschi: 26
Coadiuvanti - Maschi: 0
Lavoratori dipendenti - Maschi: 194
totale di 15 anni e più non appartenente alle forze di lavoro: 549
Non appartenente alle forze di lavoro: 171
totale di 15 anni e più casalinghi/e: 272
totale di 15 anni e più studenti: 59
totale maschi di 15 anni e più studenti: 22
totale di 15 anni e più ritirati dal lavoro: 78
totale di 15 anni e più altra condizione: 140
che si sposta giornalmente nel comune di dimora abituale: 433
che si sposta giornalmente fuori del comune di dimora abituale: 23


LE CASE DEI RESIDENTI
Abitazioni totali: 556
Abitazioni occupate da persone residenti: 424
Abitazioni occupate solo da persone non residenti: 3
Abitazioni vuote: 129
Altri tipi di alloggio totali: 1
Stanze in totale: 1237
Stanze in abitazioni occupate da persone residenti: 1007
Abitazioni occupate da persone residenti in proprietà: 248
Abitazioni occupate da persone residenti in affitto: 153
Abitazioni occupate da persone residenti totali: 23
Abitazioni occupate da persone residenti con una stanza: 106
Abitazioni occupate da persone residenti con 2 stanze: 145
Abitazioni occupate da persone residenti con 3 stanze: 102
Abitazioni occupate da persone residenti con 4 stanze: 52
Abitazioni occupate da persone residenti con 5 stanze: 18
Abitazioni occupate da persone residenti con 6 o più stanze: 1
Abitazioni totali fornite acqua potabile: 556
Abitazioni totali fornite di gabinetto: 556
Abitazioni totali fornite di vasca da bagno e/o doccia: 513
Abitazioni fornite di una linea telefonica fissa attiva: 256
Abitazioni totali senza acqua potabile e gabinetto: 0
Superficie delle abitazioni totali: 27737
Abitazioni fornite di impianto di riscaldamento (da 1 a 4): 401
Abitazioni totali fornite di riscaldamento centralizzato: 2
Superficie delle abitazioni occupate da persone residenti: 22275
Edifici e complessi di edifici - Totale: 220
Edifici e complessi di edifici utilizzati: 215
Edifici ad uso abitativo: 213
Edifici e complessi di edifici (utilizzati) per alberghi, uffici: 0
Edifici ad uso abitativo in muratura portante: 207
Edifici ad uso abitativo in calcestruzzo armato: 4
Edifici ad uso abitativo costruiti prima del 1919: 120
Edifici ad uso abitativo costruiti tra il 1919 e il 1945: 68
Edifici ad uso abitativo costruiti tra il 1946 e il 1961: 23
Edifici ad uso abitativo costruiti tra il 1962 e il 1971: 1
Edifici ad uso abitativo costruiti tra il 1972 e il 1981: 0
Edifici ad uso abitativo costruiti tra il 1982 e il 1991: 1
Edifici ad uso abitativo costruiti dopo il 1991: 0
Edifici ad uso abitativo con un piano: 64
Edifici ad uso abitativo con 2 piani: 125
Edifici ad uso abitativo con 3 piani: 19
Edifici ad uso abitativo con 4 piani o più: 5
Edifici ad uso abitativo con un interno: 59
Edifici ad uso abitativo con 2 interni: 79
Edifici ad uso abitativo da 3 a 10 interni: 72
Edifici ad uso abitativo con più di dieci interni: 3
Totale interni in edifici ad uso abitativo: 557